Fonte: Libera Stampa
Data di pubblicazione: 1° maggio 1925
Autore: Scarabeo

Il giornale socialista ticinese Libera Stampa ebbe udienza e considerazione internazionale durante il periodo fascista. Dopo la fascistizzazione dei media italiani, rimase in pratica il solo giornale socialista e antifascista pubblicato in lingua italiana. Era quindi letto con interesse anche in Italia, tanto più che contava tra i suoi redattori e collaboratori esponenti antifascisti italiani, spesso celati dietro pseudonimi. Anche diversi fuorusciti rifugiatisi all’estero divennero preziosi informatori e collaboratori del quotidiano socialista ticinese. Le informazioni e i commenti pubblicati su Libera Stampa erano fonti di prima mano su quanto succedeva in Italia sotto la dittatura di Mussolini. E lo stesso regime fascista era attento a quanto riferiva il foglio ticinese.

L’antifascismo del giornale traspare quindi anche dalle vignette pubblicate negli anni Venti e Trenta. Quella che proponiamo accompagnava un articolo dal tono sarcastico, nel quale si ironizzava sul conferimento al Duce di un’importante onorificenza di Casa Savoia: il «Collare del Supremo Ordine della Santissima Annunziata» che elevava l’insignito al rango di «cugino del re». Libera Stampa riprodusse per l’occasione un articolo di Benito Mussolini, apparso sull’Avvenire dei Lavoratori del 30 aprile 1904, nel quale il rivoluzionario Mussolini accusava la monarchia sabauda di ogni turpitudine.

La vignetta ironizza sull’ammirazione che il Duce nutriva per Napoleone Bonaparte. Mussolini immaginava per lui un destino napoleonico ed era persuaso che le sue gesta avrebbero uguagliato o superato la gloria del Corso. Mussolini scrisse tra l’altro, con la collaborazione del drammaturgo Giovacchino Forzano, un dramma teatrale (1930), dal quale fu tratto nel 1935 anche un film, intitolato Campo di maggio, ispirato alle ultime battaglie di Napoleone, il quale nonostante la sconfitta conobbe la gloria.

Il disegno propone il confronto impietoso tra la statura di Napoleone e quella di Mussolini che, pur usando come piedestallo Machiavelli, rimane una specie di nanerottolo sfottuto da Napoleone stesso.